Una Peccatrice | Giovanni Verga | 9791281735194
15,00 €
Titolo: Una Peccatrice
Autrice: Giovanni Verga
ISBN: 979-12-81735-19-4
Collana: Le Lapidi
Pagine: 256
Illustrato.
Formato: 11×17
Uscita: 2 novembre 2024
Quarta di copertina
Ci sono storie che restano scolpite nell’anima dopo averle lette, e quella de Una Peccatrice è di certo tra queste. Romanzo di Giovanni Verga pubblicato originariamente nel 1866, Una Peccatrice descrive la storia dell’amore di Pietro Brusio, un giovane di belle speranze, nei confronti di Narcisa Valderi, una donna che agli occhi del protagonista maschile sembra irraggiungibile, almeno fino a quando una combinazione di eventi lancia i due in una folie à deux dagli esiti imprevedibili. Come scrive Giulia Savarelli nella postfazione a questa edizione, «Le parole di Verga sono in grado di tessere una trama che si concentra sulla duplicità del significato dell’amore, sul rincorrersi degli innamorati, dei loro cuori, delle loro anime fino alla creazione dell’idillio perfetto, pronto a tramutarsi in tragedia».
Nota biografica dell’Autore
[Giovanni Verga nacque a Catania nel 1840 e morì nello stesso luogo del 1922.] Autore di novelle e romanzi, il cui stile e linguaggio hanno rinnovato profondamente la narrativa italiana, Verga è considerato il più autorevole esponente del verismo. Raggiunse la notorietà con alcuni romanzi, Eva e Tigre Reale (1873) e novelle (Nedda, 1874), nei quali espresse la sua predilezione per temi legati a diversi ambienti sociali e per il gusto per una scrittura asciutta e comunicativa. Tra il 1878 e il 1881 elaborò un progetto innovatore rispetto alle esperienze precedenti, quello di trasferire nei romanzi l’attenta osservazione del mondo circostante, ponendo l’accento sui desideri degli uomini e sul loro modo di parlare. Ne I Malavoglia (1881) Verga perfezionò una tecnica narrativa caratterizzata dall’uso del discorso indiretto libero, che permette di inserire nel racconto le voci e i punti di vista dei personaggi, le loro parole semplici e la loro grammatica elementare. In Mastro don Gesualdo (1889) rispetto allo stile corale de I Malavoglia, Verga raffigurò con distacco luoghi e paesaggi lividi e desolati, specchio della miseria umana che i personaggi del romanzo rappresentano.*
* La nota biografica è tratta da Giovanni Verga, in Treccani.it, link: https://www.treccani.it/enciclopedia/giovanni-verga/
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